BarCamp alla Camera dei deputati

Venerdì 11 aprile si tenuta, presso la Camera dei Deputati, un’audizione per raccogliere idee, progetti, proposte e contributi finalizzati al miglioramento della posizione dell’Italia rispetto agli indicatori dell’agenda digitale europea.
Tra le relazioni presentate, “CoderDojo: un modo per imparare a programmare”, nel cui testo è citato anche Fossò.

Link del BarCamp

Slide della presentazione

Articolo linkato: Coderdojo: scrivere, giocare…programmare!

Testo della relazione:

CoderDojo: un modo per imparare a programmare
Agnese Addone

CoderDojo è la rete internazionale di volontari che, con laboratori di informatica per bambini, promuove la competenza a programmare e la consapevolezza verso l’uso responsabile delle tecnologie.
Riferimento: Pillar VI – Enhancing digital literacy, skills and inclusion/Action 62: EU-wide indicators of digital competences.
L’incapacità di accedere con competenza alla tecnologia rappresenta una barriera allo sviluppo personale e all’inserimento sociale degli individui.
Lo sviluppo di tale capacità incrementa le opportunità economiche e sociali.
Le professioni ICT sono sempre più richieste dal mercato del lavoro.
È opportuno formare i giovani ad un uso responsabile e competente della tecnologia per renderli cittadini consapevoli.
CoderDojo è la rete internazionale di volontari che offrono laboratori gratuiti di informatica per bambini e ragazzi. L’ambiente ludico, aperto e collaborativo, promuove l’uso di software open source per raggiungere la competenza a programmare. Favorisce la consapevolezza verso l’uso responsabile delle tecnologie: CoderDojo combatte il cyberbullismo e i comportamenti dannosi sulla Rete. Il network internazionale di volontari è impegnato a favorire, in oltre 300 città del mondo, l’approccio aperto e creativo al coding, cioè la programmazione.
Il motto di CoderDojo riassume la sua essenza e la forza innovativa che rappresenta: “Above all, Be Cool! Bullying, lying, wasting people’s time and so on is uncool” (Soprattutto, sii in gamba! Il bullismo, mentire e far perdere tempo agli altri non è da persone in gamba).
In Italia CoderDojo sta ottenendo un forte interesse con un notevole trend di crescita, che dal 2013 ad oggi ha visto la nascita di circa 30 sedi, anche in piccoli centri: Allumiere, Bologna, Brescia, Brianza, Cagliari, Catania, Cesena, Firenze, Fossò, Gela, Genova, Licata, Mediglia, Milano, Modena, Monza, Napoli, Padova, Parma, Pavia, Ravenna, Rieti, Roma, Rovereto, Sigillo, Terni, Torino, Trento, Vimercate.
Durante i laboratori i bambini sono immersi in un ambiente collaborativo, ispirato ai principi delle 4P del Creative Learning elaborati dal MIT Media Lab di Boston. Siamo infatti convinti che si impari meglio: 1) lavorando con un obiettivo (Projects); 2) insieme, condividendo le esperienze (Peers); 3) sperimentando e sbagliando (Play); 4) affrontando le sfide (Passion).
CoderDojo promuove l’Open Source e i software che permettono la condivisione del codice sorgente dei progetti realizzati. La filosofia è: osservare, copiare, remixare, condividere una buona idea. Il software più utilizzato è Scratch, che consente di apprendere a programmare in modo intuitivo incastrando blocchi colorati di istruzioni per creare il codice.
Al CoderDojo i bambini imparano a ragionare in modo logico e algoritmico, a risolvere i problemi, a collaborare, a non essere spettatori passivi ma creatori attivi; a non far perdere tempo agli altri; a credere nelle proprie capacità; a non perdere la pazienza; ad essere “cool”.
I mentor sono motivati (la passione è l’ingrediente che muove CoderDojo); collaborativi (sanno intervenire senza sostituirsi ai bambini); professionali (programmatori, sviluppatori, insegnanti, pedagogisti, maker…); competenti (le attività sono frutto di attenta progettazione); adorati, (feedback positivi).
Il metodo CoderDojo funziona! I bambini imparano a programmare davvero in maniera divertente ma rigorosa.
Proposta per l’Italia:
CoderDojo Italia invita i responsabili istituzionali a visitare un laboratorio programmato in una delle sue sedi, per verificarne in prima persona la qualità e il potenziale educativo.
I mentor italiani propongono che il Parlamento inviti CoderDojo Italia a svolgere una sessione completa nell’Aula di Montecitorio, aperta ad almeno 50 bambini da tutto il Paese, sulla scia di quanto organizzato recentemente dal Parlamento Inglese nella sua Camera